Antiche Tradizioni

di virtuoso

Introduzione alla mielatura

La smielatura inizia in apiario prelevando i melari dopo aver allontanato le api dai favi colmi di miele. I melari vengono trasportati in laboratorio (detto mieleria) che deve rispondere alle migliori caratteristiche igieniche dovendo lavorare una sostanza destinata all’alimentazione. Nella mieleria i favi, contenuti nei telai di legno, vengono disopercolati rimuovendo i sottili tappi di cera (opercoli) con i quali le api hanno chiuso ermeticamente le cellette contenenti il miele allo scopo di proteggerlo. Inserendo i telai disopercolati nello smielatore centrifugo, viene estratto il miele grezzo. Il miele così ottenuto viene successivamente filtrato e lasciato riposare nei maturatori per liberarlo dai frammenti di cera e dalle bollicine di aria che si sono formate nella centrifugazione. Solo a questo punto può essere invasettato, pronto per il nostro consumo.

Fasi della mielatura

Stoccaggio dei telaini

Va benissimo se effettuato all’interno dei melari stessi purché avvenga in un locale idoneo, e una volta prelevati i melari, si provveda a chiudere la parte superiore, eliminando ogni spiraglio che possa permettere l’ingresso di insetti o altri animali indesiderati.

Disopercolatura

Prima di iniziare a disopercolare assicurarsi di aver lavato sia il locale che tutti gli attrezzi da utilizzare: fatto questo si procede a togliere gli opercoli dai favi. Questa operazione può essere effettuata con appositi coltelli o forchette, i favi vanno posti su una griglia sotto la quale è presente un recipiente in grado di accogliere gli opercoli ed il miele che vi resta aderente, questo verrà poi recuperato o per decantazione o per torchiatura. L’operazione di disopercolatura può anche essere effettuata con apposite macchine dette disopercolatrici, ma, visto il loro costo, sono impiegate quasi esclusivamente in processi di tipo industriale.

Smielatura

Si posano i favi disopercolati all’interno dello smielatore, nel quale grazie alla forza centrifuga viene estratto il miele. Gli smielatori sono generalmente realizzati in acciaio inossidabile, (sempre più rari sono quelli in acciaio zincato) e possono essere di due tipi: radiali o tangenziali: nel primo caso i telai vengono posti radialmente all’interno del cestello cilindrico posto nello smielatore; l’unico accorgimento da adottare è quello di posizionare i telai con la parte superiore verso l’esterno, in modo da sfruttare la naturale inclinazione delle cellette; nel caso dello smielatore tangenziale invece i telai sono posti tangenzialmente al cestello. Qui l’operazione è più complessa, si iniziare ruotando lentamente per alleggerire i telai per  rivoltarli successivamente. Fatto ciò si inizia a centrifugare lentamente e poi al massimo dei giri, successivamente si ruotano nuovamente i telai e si completa dal lato opposto. Senza questi accorgimenti si rischia di rompere i telai che sono soggetti durante la centrifugazione alla pressione esercitata dal miele rimasto sul lato rivolto verso l’interno dello smielatore.

Filtraggio

Viene effettuato generalmente con filtri a sacco, con maglie da 0,2 a 2 mm, o sul miele in transito dallo smielatore al maturatore o dopo la decantazione. Questa operazione permette di eliminare le impurità più grossolane.

Decantazione

In questa fase si pone il miele in recipienti detti decantatori o maturatori costituiti quasi sempre in acciaio inossidabile e si attende che le impurità vengano a galla, questo procedimento è possibile grazie all’alto peso specifico del miele, circa 1,43 chilogrammi al decimetro cubo, che permette il galleggiamento di molte impurità che possiamo trovare nel miele. Il periodo di decantazione varia da alcuni giorni a qualche settimana, in relazione alla viscosità ed alla temperatura. E’ importante che l’ambiente in cui il miele è posto a decantare presenti bassa umidità, questo per evitare che il miele si arricchisca di acqua assorbendo l’umidità dell’aria.

Confezionamento

Alla fine della decantazione il miele è pronto per essere deposto nei contenitori opportuni. Generalmente i piccoli apicoltori invasettano direttamente il loro miele. A tal proposito è utile ricordare di utilizzare sempre vasetti nuovi, infatti riciclare vasetti, si rivela, la maggior parte delle volte, sconveniente, in quanto il miele assorbe inevitabilmente gli odori residuati nel vasetto e si rischia di finire per gustare un prodotto che:“Sa di cetriolini , etc ..”. Ricordiamo infine che la presenza di vasetti di varie forme e capsule di chiusura colorate diversamente, non giocano a favore del produttore.

In conclusione è opportuno ricordare che nella produzione del miele ogni passaggio in più non fa altro che diminuirne le qualità sia nutrizionali che organolettiche.

Di conseguenza, estremizzando, meno manipolazione avviene sul prodotto e più alta sarà la sua qualità.

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